Diari
17 Ott 2024

Il mio cammino: la Marialonga

Camminatori, oggi vogliamo condividere con voi il cammino di Luca lungo la Via Marialonga! Partito dalle colline del parmense, ha attraversato montagne, incontrato persone speciali, e si è spinto fino al mare ligure, percorrendo 160 km in solitaria. Luca ci racconta i momenti più intensi: la fatica delle salite, la bellezza dei panorami, e persino qualche incontro imprevisto.

Abito nel parmense e mi ha sempre attratto l’idea di fare un cammino che partisse dietro casa. Così ho deciso di intraprendere questo cammino, che attraversa le colline e le montagne della provincia
occidentale di Parma, per poi riversarsi attraverso il Passo Cento Croci in Liguria, tra spezzino e genovese. Ho percorso in solitaria circa 160 km, con più di 5000 mt di dislivello complessivo, facendo due varianti rispetto al cammino tradizionale: innanzitutto sono partito da Medesano e non da Fornovo, inoltre per ragioni personali ho unito le prime due tappe, completandolo in 6 giorni, invece dei 7 preventivati.

Questo cammino, ancora poco conosciuto, abbina la dolcezza della collina emiliana ai panorami della montagna al confine delle due regioni, per poi mostrare il mare con scorci spettacolari.
Alterna sentieri, strade sterrate e tratti di asfalto. L’app di Cammini d’Italia è vivamente consigliata per non smarrire l’orientamento in alcuni tratti delicati.

Il cammino a mio parere è adatto a tutti, ma come per altri cammini analoghi transappenninici è necessario un buon allenamento, in grado di gestire 20/30 km al giorno con dislivelli importanti.

Prima Tappa: Medesano – Bore (Km 40)


Partendo dal sentiero 850 a circa 100 mt di altitudine, si percorre in parallelo sulla collina il letto del fiume Taro, alternando tratti di sentiero esposto al sole a tratti all’interno del bosco. Il cammino è molto dolce, ma per il caldo sono partito prestissimo (poco dopo le 6). Ho sostato a Pellegrino Parmense in pausa pranzo e questa in teoria sarebbe la fine della prima tappa. Io ho proseguito invece attraversando colline e paesi come Iggio, dove un ragazzo incontrato al bar a Pellegrino, mi ha cercato per regalarmi frutta ed acqua.

Il cammino è bello anche per questo! Grazie! Verso metà pomeriggio la stanchezza iniziava a farsi sentire e pure gli insetti nel bosco (che mi hanno lasciato solo in prossimità del mare), ma non potevo non salire alla croce della chiesa di Pozzolo, da cui si può vedere un vasto panorama. Verso le 18 ho raggiunto Luneto di Bore (800 mt), dove ho cenato e pernottato.

Seconda tappa: Bore – Bardi (Km 20)


Questa tappa è stata la meno impegnativa dell’intero cammino ed era necessaria dopo la giornata di ieri. Da Bore, dove la Signora dell’albergo si è premurata di prepararmi un sacchetto con brioches ed acqua, si sale al Passo del Pellizzone (poco più di 1000 mt), che separa la provincia di Parma da quella di Piacenza e da cui si possono mirare sia diversi rilievi, tra cui un affioramento ofiolitico come il Groppo di Gora, sia la vallata, in fondo alla quale è ben visibile il castello di Bardi.

La discesa a Bardi dal Pellizzone è gradevole ed ombreggiata, in alcuni tratti finali è necessario avere l’app di Cammini d’Italia per sentieri poco battuti, ma si raggiunge facilmente il paese (625 mt).


Anche tu vuoi raccontare il tuo cammino alla community? Inviacelo alla mail info@camminiditalia.org

Terza tappa: Bardi – Tarsogno (km 30)


Il mattino è iniziato prestissimo, le previsioni del tempo davano forti temporali al pomeriggio e sono partito che ancora c’era buio. Incredibile avere incontrato l’unico viandante del mio cammino proprio
scendendo da Bardi, un Giornalista esperto di sci alpinismo che percorreva la via degli Abati, con cui ho scambiato quattro chiacchiere. In prossimità del ponte sul Fiume Ceno abbiamo dovuto salutarci e qui è iniziato il tratto più duro per me: il sentiero si perde in mezzo alla vegetazione e spesso si trovano le acque del fiume quasi a lambire le scarpe, qui è fondamentale avere la modalità offline della Via Marialonga all’interno dell’App di Cammini d’Italia. Per fortuna in seguito il sentiero riprende e diventa una carrareccia piuttosto larga, ma anche qui bisogna stare attenti a prendere la deviazione per Cereseto. Superato questo tratto, sentieri e strade diventano facilmente individuabili e percorribili.

In questa tappa si passa dal Castello di Bardi al Castello di Compiano, passando per il Passo Colla (circa 1000 mt), entrambi da vedere. Mi sono fermato a Compiano in pausa pranzo, per poi ripartire subito con l’obiettivo di evitare il temporale. Sono stato fortunato che ha tardato un’oretta, così da permettermi di arrivare a Tarsogno (850 mt) in albergo, ma quando è arrivato ha scaricato tanta acqua per più di 1 ora.

Diario Via Marialonga


Quarta tappa: Tarsogno – Varese Ligure (km 22)

Questi paesi sono una testimonianza di civiltà quasi scomparse, a Tarsogno si alternano monumenti ai caduti di guerra, al ricordo dei deceduti nell’affondamento della nave Arandora Star (in cui morirono più di 100 valtaresi), al museo dell’emigrante (essendo stata questa una terra di forte emigrazione). Da qui si raggiunge in tratti estremamente piacevoli dentro al bosco il passo Cento Croci (1050 mt), da cui sono visibili le pale eoliche che caratterizzano il panorama.

Al Passo bisognerebbe girare a destra sul crinale, ma scendendo al rifugio che si trova nel versante ligure appena 200 mt più sotto, a causa del maltempo della sera prima mi è stato consigliato dal ragazzo del bar di utilizzare la strada che costeggia parallela il crinale e che alterna ghiaia ad asfalto. È  una strada molto dolce che scende gradualmente e che conduce rapidamente a Varese Ligure (mt 350), dove ho pernottato.

Quinta tappa: Varese Ligure – Casarza Ligure (Km 35)

Anche in questa circostanza sono partito prestissimo ed ho acquistato brioche e focaccia ad un bar pizzeria già aperto alle 6. È stato bellissimo vedere le prime luci e l’alba sulla vallata, anche se questa è
stata forse la tappa più impegnativa per una serie di ragioni: innanzitutto la distanza, percorsa nel tratto finale con un gran caldo, ho avuto poi problemi sia con un paio di cani piuttosto aggressivi che giravano da soli nel bosco, sia con nuvole di tafani a cui ogni repellente non dava alcun fastidio. Infine ho trovato un cancello chiuso ed ho dovuto sgusciarci sotto per poter riprendere la via. Ma l’ospitalità che ho trovato all’affittacamere di Casarza mi ha aiutato tantissimo nel concludere al
meglio la giornata.


Com’è andata con i cani aggressivi?

Stavo camminando in una zona boscosa ed ombreggiata dopo il cartello di case Colea (686 mt), quando ho sentito dei movimenti alle mie spalle e nel girarmi, mi sono trovato due cani di grossa taglia che correvano abbaiando verso di me con atteggiamento molto aggressivo. Uno in particolare mi ha affiancato ringhiando. Io mi sono fermato ed ho evitato ogni contatto visivo col cane, per evitare che
mi percepisse come una sfida. Sono lentamente indietreggiato, ma lui mi ha seguito nella stessa direzione, continuando ad abbaiare e ringhiare. Sono stato calmo e fermo, nessuna azione brusca, poi mi sono spostato molto lentamente sempre nella direzione opposta rispetto al cammino (di fatto tornando indietro). Infine si sono allontanati. Ho saputo poi da un Signore al paese successivo
(Valletti) che probabilmente si trattava di due cani in libera uscita appartenenti ad un altro Signore del posto. L’esperienza comunque non è stata per niente gradevole.

Sesta tappa: Casarza Ligure – Sestri Levante (km 14)


L’ultima tappa è volutamente la più corta, per consentire di arrivare a Sestri Levante, godersi la fine del cammino e poter riprendere la via di casa (nel mio caso con treno). Ma non va sottovalutata, perché ci sono due scollinamenti impegnativi (perché ripidi) e nella stagione estiva fa caldo. La parte più bella è raggiungere Punta Manara, un promontorio da cui si vede la costa ligure ed un ampio
panorama sul mare. La fine di un cammino regala sempre due sentimenti: la gioia e la soddisfazione per avercela fatta, ma anche lo smarrimento per il termine di un progetto. Ma il carburante che lascia una esperienza del genere è a rilascio prolungato.

Grazie Marialonga!

Ringraziamo Luca per aver condiviso il diario della Via Marialonga con noi! Potete trovare altri diari che la community di Cammini d’Italia ha condiviso nella sezione dedicata!

Buon cammino!

Articolo di
Luca Alfieri