Dopo il DPCM del 24 ottobre 2020 si può ancora camminare all’aria aperta e fare
trekking?

Le misure anti-Covid previste dal decreto del 24 ottobre introducono una serie di limiti e divieti che
riguardano le attività ludico-sportive, tra cui la chiusura temporanea di palestre, piscine, centri benessere.

Sorge quindi spontanea la domanda: posso continuare a camminare e fare trekking?

La risposta è articolata, e per quanto possibile cercherò di fare chiarezza in quest’articolo, non limitandomi
all’applicazione delle norme, ma cercando di usare il buonsenso, che a mio modo di vedere sarà una qualità
indispensabile per uscire dall’emergenza.
I passaggi del DPCM che possono riguardare la pratica del cammino sono i seguenti:
Art. 1 – comma 9.d: è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche
presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza
di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni
altra attività;
Art. 1 – comma 9.f: l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso
centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento
sociale e senza alcun assembramento;
Quindi sicuramente è consentito camminare all’aria aperta e fare trekking, poiché il cammino è
classificabile come attività motoria, anche se non sportiva.

Si, ma con o senza mascherina?

Se si legge l’art.1 – comma 1: “Ai fini del contenimento della diffusione del virus COVID-19, è fatto obbligo
sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché
obbligo di indossarli […] in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi
o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a
persone non conviventi e con esclusione […] per i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva […]”
AIGAE, l’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche, nell’informazione ai soci distribuita a
seguito del DPCM del 13 Ottobre, molto simile all’ultimo per l’uso della mascherina, aveva dato la seguente
interpretazione: “La garanzia di isolamento rende più severa la distanza interpersonale senza mascherina,
dispositivo da indossare praticamente in ogni momento […] in mancanza di mascherina deve essere
rispettata la distanza richiesta. Car pooling, rinfreschi, condivisioni o assembramenti erano da evitare prima
e restano da evitare adesso con anche maggiore attenzione […]. Se è garantito in modo continuativo
l’isolamento allora è possibile riporla temporaneamente, in modo sicuro […] le attività escursionistiche
tipiche delle GAE richiedono un impegno fisico tale da aumentare il fabbisogno di ossigeno del nostro
organismo. Questo rende incompatibile l’utilizzo della mascherina. Se pertanto si decide di toglierla ci si
deve comportare come se si stesse svolgendo attività di tipo sportivo rispettando le conseguenti maggiori
distanze interpersonali, quantificate in minimo due metri.”
In sostanza l’interpretazione secondo me più logica è che la mascherina va indossata anche all’aria aperta e
si può togliere solo durante la camminata, a patto che si mantenga una distanza di sicurezza di almeno due
metri dai compagni di cammino.

E’ possibile spostarsi con i mezzi pubblici o privati per fare escursioni, trekking o lunghi cammini?

Qui secondo me entriamo in una zona grigia, perché l’Art. 1 comma 4 recita: “è fortemente raccomandato a
tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi”.
Siccome pochi di noi hanno la fortuna di abitare in luoghi in cui è possibile raggiungere un percorso escursionistico o un cammino senza utilizzare mezzi di trasporto, il buonsenso mi fa dire che è molto meglio che i nostri cammini si limitino alle zone raggiungibili a piedi dal nostro domicilio. Anche se amiamo molto camminare, e non c’è dubbio che il cammino faccia bene alla salute e – perché no – anche alle difese immunitarie, non può essere definito una “situazione di necessità”.
Ancora una volta dovremo sforzarci di guardare il bicchiere mezzo pieno, imparando ad apprezzare il cammino anche in città o in zone antropizzate, che attraversate a piedi possono rivelare sorprese non
sempre piacevoli ma spesso molto interessanti.

Buon cammino, sempre, comunque e ovunque voi camminerete,

Alberto Conte

Nuovo DPCM
Alberto Conte Movimento Lento

ALBERTO CONTE

Alberto Conte si occupa da circa 20 anni della divulgazione del viaggio lento, a piedi e in bicicletta, collaborando con alcuni tra i principali enti di promozione turistica italiani. E’ presidente dell’Associazione Movimento Lento, e fondatore e direttore della società ItinerAria.