Scarpe da trail per cammini: vantaggi, modelli e consigli
Negli ultimi anni sempre più camminatori hanno scelto scarpe da trail anche per i cammini di più giorni. Leggere, versatili e comode. Ecco cosa sapere prima di metterti in cammino.
Articolo in collaborazione con Topo Athletic

Introduzione
Forse ti è già capitato di chiedertelo:
“Posso usare delle scarpe trail per i cammini? Non servono per correre? Non è meglio il caro vecchio scarponcino?”
Domande più che legittime.
Soprattutto se stai pensando di affrontare un cammino di più giorni, con il peso dello zaino sulle spalle e chilometri da macinare.
La verità è che sempre più persone hanno iniziato a scegliere scarpe da trail anche per trekking ed escursioni. Leggere, versatili, comode. Sembrano promettere una nuova libertà di camminare.
Ma funzionano davvero? Sono adatte a tutti?
Nelle prossime righe ti racconterò non solo i vantaggi, ma anche limiti e casi d’uso reali. In passato abbiamo affrontato più volte questo tema, ma per addentrarci affondo dentro all’argomento abbiamo necessità di confrontarci con esperti del settore. Da qui è nata la volontà di collaborare con Topo Athletic.
Ti va di scoprirlo?
Partiamo.

Un nuovo trend
Hai notato anche tu quante persone negli ultimi anni stanno scegliendo cammini come la Via degli Dei, il Cammino dei Borghi Silenti, il Cammino del Salento, il Cammino del Gran Sasso o simili per fermarsi, respirare, camminare? Non è più solo turismo, ma è una ricerca di autenticità, lentezza, natura.
E in quel mix tra zaino, paesaggi, tappe di fatica e quelle di pure meraviglia, le scarpe trail stanno diventando la norma, non l’eccezione.
Ecco qualche segnale che non puoi ignorare:
- Su forum e gruppi trekking (anche sul nostro gruppo Facebook “Community Cammini d’Italia”) molti utenti consigliano qualcosa di leggero che tolga peso al piede, che asciughi in fretta, che offra grip sui tratti umidi o rocciosi. Tipo scarpe trail basse.
- La Via degli Dei, con i suoi 130 km tra Bologna e Firenze, è un cammino piuttosto impegnativo: ci sono salite, dislivelli, continui saliscendi e cambi di terreno. Chi la percorre, soprattutto nei giorni freschi o umidi, cerca comfort molto più che rigidità.
- Sempre più guide e persone della nostra community dicono: “usa scarpe da trail, al massimo le scarpe da avvicinamento, ma non lo scarponcino alto”. Perché? Perché nei cammini spesso si attraversano terreni misti. Nella stessa tappa potremmo incontrare tratti in asfalto, sentieri di terra, tratti ripidi, discese rocciose, sassi. Serve una scarpa che sia versatile.
Insomma, quello che stiamo vedendo non è solo una moda, ma una trasformazione delle esigenze. Chi cammina vuole libertà, leggerezza, protezione, non sacrifici inutili.
Se cammini 20-25 km al giorno, se il peso dello zaino conta, se le tue gambe vogliono muoversi bene anche su discese ripide o terreni scivolosi, allora le scarpe da trail non sono più un’opzione, ma diventano una scelta pratica.

Vantaggi e svantaggi delle scarpe da trail
Ok, ma alla fine della fiera, chi dovrebbe davvero scegliere le scarpe trail per i cammini?
Partiamo dai vantaggi, perché sono quelli che stanno convincendo sempre più persone:
- Peso ridotto → dopo 20 o più km al giorno, ogni grammo risparmiato ai piedi conta. Camminare con scarpe più leggere significa meno fatica muscolare, più agilità e meno rischio di infortuni da sovraccarico.
- Asciugatura rapida → pioggia, guadi, fango… Con gli scarponcini ti tieni l’umidità addosso per ore, con le scarpe da trail spesso bastano poche ore di sole o un ricambio di calze per tornare a camminare asciutti. Questo riduce il rischio di vesciche e macerazioni.
- Versatilità → sono nate per i trail runner, abituati a passare in pochi minuti da sterrato a roccia, da bosco ad asfalto. Nei cammini questa caratteristica diventa preziosa, perché i terreni sono quasi sempre misti.
- Comfort naturale → toe box ampio, drop ridotto, flessibilità della suola: il piede lavora in modo più naturale, meno costretto, e questo si traduce in comfort sulle lunghe distanze.
Ma attenzione, perché non sono la soluzione perfetta in ogni situazione.
Ecco i principali limiti (e i rischi se vengono scelte male):
- Protezione minore → rispetto a uno scarponcino, hanno meno sostegno alla caviglia. Su terreni molto sconnessi o con carichi pesanti, aumenta il rischio di distorsioni o affaticamento articolare.
- Durata ridotta → una scarpa da trail, più leggera e flessibile, tende a consumarsi prima se usata su cammini lunghi con zaino pesante. Non sempre arriva integra oltre i 600–800 km.
- Meno stabilità con zaini pesanti → se porti 12–15 kg sulle spalle, una scarpa bassa potrebbe non darti il supporto necessario, soprattutto in discesa.
- Scarso isolamento termico → ottime in primavera ed estate, meno adatte a cammini invernali o ad alta quota, dove servono calore e protezione dal freddo.
Insomma, mi sento di dire che le scarpe da trail hanno senso quando cerchi leggerezza, agilità e comodità sulle lunghe distanze.
Se invece il tuo cammino è tecnico, con grandi dislivelli o zaino pesante, meglio considerarle con prudenza o affiancarle a uno scarponcino tradizionale. Ad ogni modo, dipende molto anche dalle preferenze soggettive e anche dal grado di esperienza che avete in certi ambienti outdoor.

La nostra esperienza
Noi non ne parliamo solo per sentito dire.
Le scarpe Topo Athletic le abbiamo messe alla prova in cammino.
Le abbiamo portate lungo La Via delle Valli in Trentino, in Val d’Ayas in Valle d’Aosta, le abbiamo usate tra i boschi dell’Umbria e i sentieri marchigiani, hanno camminato con noi lungo il Cammino di San Nilo nel cuore del Cilento e in tante altre escursioni.
Quando affronti tappe lunghe, dislivelli e condizioni che cambiano di continuo, la differenza tra una scarpa buona e una scarpa sbagliata la senti già dopo i primi chilometri.
E con Topo Athletic , la sensazione che abbiamo percepito sin da subito è stata chiara: più spazio, più stabilità, più naturalezza nei movimenti. In altre parole meno distrazioni e più energia per goderti il cammino.
Perché queste scarpe ci sono piaciute così tanto?
Partiamo dalla loro fisionomia, analizzando le TOPO Difference, e poi ti raccontiamo i modelli, associandone uno a diversi cammini. Così avrai subito chiaro quale può fare al caso tuo.
Topo Difference
Ok, ma cosa rende queste scarpe così diverse da tutto il resto?
Topo Athletic ha costruito la sua identità su tre principi semplici, ma concreti. Li chiamano le Topo Difference.
1. Pianta anatomica
Avere una scarpa con pianta anatomica significa che si allarga nella zona delle dita invece di stringerla.
Tradotto: più spazio per le dita. Non per moda, ma per funzionalità.
Le dita si muovono, si allargano, spingono meglio. Risultato? Stabilità naturale e meno problemi tipici di chi cammina a lungo (vedi vesciche, unghie nere, alluce valgo).
Cosa significa davvero?
- Più spazio per le dita → le dita possono distendersi e allargarsi naturalmente a ogni passo. Questo riduce i problemi più comuni come alluce valgo, unghie nere e vesciche.
- Più stabilità → un avampiede più largo significa una superficie di appoggio più ampia. Quando cammini su terreni irregolari, la distribuzione del carico è più equilibrata e sicura.
- Miglior propriocezione → le dita inviano più informazioni al cervello. In pratica hai più controllo e percezione di quello che stai facendo, anche nei passaggi più tecnici.

2. Calzata fasciante
Largo davanti, preciso dietro. È questa la formula di Topo Athletic .
Il piede si muove libero in punta, ma resta avvolto in modo sicuro a livello di mesopiede e tallone.
E non è un dettaglio:
- Forma fasciante → la scarpa ti avvolge senza stringere troppo né lasciare gioco inutile. Risultato? Ti senti stabile, sicuro, con un feeling diretto tra piede e terreno.
- Conchiglia in TPU → il rinforzo tallonare accompagna il movimento naturale del piede, garantendo stabilità senza irrigidire. In alcuni modelli è più marcato, in altri più discreto, così trovi sempre il giusto equilibrio tra sicurezza e libertà.
- Tomaia in mesh → traspirante ed elastica, lavora insieme alla forma fasciante per mantenere il piede stabile, ma senza limitare il movimento.
Tradotto: quando cammini su un sentiero sassoso, o ti lanci in discesa dopo ore di salita, non hai mai la sensazione che la scarpa “scappi via”. Rimane al suo posto, con te, su ogni terreno.

3. Drop basso
Topo Athletic lavora solo con drop ridotti: 0 mm, 3 mm o 5 mm.
Questo significa che la differenza tra tallone e punta è minima, così il piede lavora in modo più naturale.
E non è teoria, è pratica.
- Appoggio più naturale → tallone e mesopiede quasi alla stessa altezza favoriscono l’appoggio di mesopiede, lo schema motorio primario dell’uomo.
- Maggior elasticità → il drop basso stimola il tendine d’Achille, che funziona come una molla: accumula e restituisce energia, rendendo il passo più reattivo.
- Aumento della cadenza → meno tempo di contatto a terra, più frequenza nei passi, più fluidità. Perfetto per cammini lunghi, dove il ritmo costante fa la differenza.
In altre parole: con il drop basso il piede non viene costretto in una meccanica artificiale, ma ritrova il suo movimento naturale.
E questo, quando cammini per decine di chilometri, significa meno stress, più comfort e più efficienza.

Le diverse proposte Topo Athletic
Ultraventure 4 – Via Francigena e Romea Strata
La Ultraventure 4 è la scarpa più ammortizzata di tutta la gamma Topo Athletic. Ha un drop di 5 mm e un’intersuola in ZipFoam™ che unisce morbidezza e reattività, mentre la tomaia in mesh rinforzato resiste a sfregamenti e abrasioni. La suola Vibram® XS Trek EVO garantisce trazione su terreni moderati e strade bianche, anche con pioggia.
È la compagna ideale sulla Via Francigena o sulla Romea Strata, cammini internazionali di più settimane dove ogni giorno ci si trova a percorrere decine di chilometri su sterrati, asfalto e tratti collinari. Qui il comfort prolungato conta più della precisione tecnica: la Ultraventure 4 è pensata per farti arrivare fino in fondo con i piedi ancora freschi, riducendo al minimo il rischio di affaticamento.

Mountain Racer 4 – Via degli Dei e Cammino Tre Laghi
La Mountain Racer 4 è nata per correre (e camminare) veloce su terreni tecnici. Rispetto al modello precedente mantiene la stessa intersuola (33-28 mm) e la suola Vibram® Megagrip con tasselli da 6 mm, ma introduce la soletta FKT con perle in TPU: più reattiva, più stabile e con drenaggio dell’acqua rapido. La calzata è leggermente più aderente per aumentare la precisione, senza sacrificare l’ampio toe box tipico di Topo Athletic.
Per questo la consigliamo su cammini come la Via degli Dei, che alterna salite ripide, discese impegnative e fondi irregolari, oppure il Cammino Tre Laghi, dove si passa da sentieri di montagna a boschi fitti. In entrambi i casi, la Mountain Racer 4 ti dà quella sicurezza extra quando il terreno si fa complicato e la fatica aumenta
Terraventure 4 – Cammino del Gran Sasso e Cammino dei Forti
La Terraventure 4 è la scarpa più “all around” di Topo Athletic: equilibrata, moderatamente ammortizzata e con un drop ridotto di 3 mm che migliora la sensibilità del piede al terreno. La nuova tomaia in mesh riciclato è più traspirante e resistente, mentre la rock plate sull’avampiede difende da radici e rocce appuntite. La suola Vibram® Megagrip resta un punto fermo per chi cerca aderenza su secco e bagnato.
Si esprime al meglio in contesti misti come il Cammino del Gran Sasso, dove si alternano tratti montani e vallonati, o il Cammino dei Forti, che intreccia boschi, strade bianche e vecchie mulattiere. Sono itinerari in cui serve affidabilità: la Terraventure 4 permette di spingersi anche su sentieri tecnici, ma con la sicurezza di una scarpa leggera e robusta al tempo stesso.
Traverse – Via Decia e Cammino Grande di Celestino
a Traverse rappresenta la proposta “light hiking” di Topo Athletic, una scarpa bassa ma strutturata, nata dall’evoluzione della Ultraventure Pro. La tomaia in mesh fitto e traspirante, con inserti in PU nelle zone di maggiore usura, garantisce stabilità e durata. Il rock plate sull’avampiede riduce le torsioni e difende dalle asperità del terreno, mentre la soletta con perline in TPU non trattiene l’acqua, mantenendo stabilità anche da bagnata.
È perfetta per cammini come la Via Decia o il Cammino Grande di Celestino, entrambi caratterizzati da un mix di ambienti: strade bianche, tratti di montagna, boschi e borghi storici. Qui serve una scarpa che offra protezione e struttura, ma senza la rigidità di uno scarponcino. La Traverse mantiene l’agilità di una calzatura bassa, ma con la solidità che ti fa sentire sicuro anche su terreni più accidentati.
Trailventure 2 – Alta Via n.1 e Translagorai
La Trailventure 2 è lo scarponcino mid cut di Topo Athletic, disponibile anche in versione impermeabile (WP). La tomaia in mesh resistente con membrana eVent® tiene i piedi asciutti per ore sotto la pioggia, mentre l’intersuola ZipFoam™ a doppia densità, unita al rinforzo tallonare in TPU, aumenta la stabilità. La suola Vibram® Megagrip con tasselli da 6 mm e la piastra ESS a tutta lunghezza garantiscono protezione e grip anche nei contesti più severi.
È il modello da portare su percorsi impegnativi e montani come l’Alta Via n. 1 nelle Dolomiti o la Translagorai in Trentino. Entrambi richiedono giornate intere in quota, dislivelli importanti e fondi variabili (ghiaioni, rocce, prati bagnati). Qui la Trailventure 2 offre quello che serve davvero: sicurezza, impermeabilità e robustezza, per concentrarti solo sul cammino e non sui tuoi piedi.

Conclusione
Forse ora hai la sensazione che scegliere le scarpe giuste per un cammino sia diventato più complicato.
Scarponcino, trail running, modelli diversi… da che parte si comincia?
La verità è che non c’è una risposta unica.
Dipende dal tipo di cammino che vuoi fare, dal terreno, da quanto peso porti nello zaino, ma soprattutto da come ti piace camminare.
Alla fine, la scelta non è tra una scarpa o un’altra.
La scelta è tra il cammino che vuoi vivere e il modo in cui vuoi viverlo.
Vuoi sentirti leggero, veloce, libero?
Vuoi sicurezza, struttura, stabilità?
O vuoi un mix delle due cose?
Le scarpe sono solo lo strumento.
Il vero cammino lo fai tu, passo dopo passo.