Curiosità
10 Ago 2023

Arte e cultura sulla Via degli Dei


Esplora la Via degli Dei: un percorso intriso di arte e cultura. Scopri le meraviglie lungo questo antico sentiero, tra storia e creatività.

La Via degli Dei, profondamente radicata nella cultura italiana, è un tesoro nascosto del nostro stivale. Sia che tu sia un trekker esperto o un principiante desideroso di imbarcarti in una nuova avventura, questo cammino di 130 km ti sfida a superare i tuoi limiti mentre ti arricchisci delle meraviglie storiche e artistiche lungo il percorso. Collegando Piazza Maggiore a Bologna con Piazza della Signoria a Firenze, il sentiero segue l’antica Flaminia Militare, la via utilizzata dai Romani. Ancora oggi, i viaggiatori possono ammirare i selciati romani che datano al 187 a.C., testimonianza della Bologna antica, un tempo chiamata Felsinea.

Ma la Via degli Dei non è solo un cammino fisico. È un viaggio attraverso “arte e cultura”, un’occasione per esplorare le opere d’arte e i monumenti che costellano ogni tappa. Con ogni passo, ti avvicini un po’ di più alla ricchezza culturale dell’Italia, scoprendo le gemme create dall’uomo attraverso i secoli. Unisciti a noi mentre esploriamo in dettaglio le bellezze artistiche e culturali di questo straordinario percorso.

Via degli Dei
Santuario della Beata Vergine di San Luca

L’Arte e la Cultura lungo la Via degli Dei

La Via degli Dei, più che un semplice sentiero, è un viaggio nell’anima profonda dell’Italia, un itinerario che incanta con le sue storie, le sue leggende e le sue inestimabili opere d’arte. Non è un caso se, attraversando questi 130 chilometri, ci si sente come pellegrini in un viaggio attraverso i secoli, toccando con mano la grandezza delle civiltà passate. Ogni passo rievoca episodi della nostra storia, ogni angolo svela tesori artistici e architettonici. Dai maestosi selciati romani, testimoni di un impero che ha dominato il mondo, alle affascinanti città che punteggiano il percorso, la Via degli Dei è un mosaico di esperienze e sensazioni. Questo percorso, intriso di cultura e bellezza, offre ben più di una sfida fisica: è un’occasione per riscoprire la ricchezza della nostra terra e celebrare l’ingegno umano che ha saputo creare, conservare e valorizzare un patrimonio inestimabile. Con questo articolo, vi invitiamo a un viaggio dettagliato tra le meraviglie artistiche e culturali della Via degli Dei, per rivelare le gemme nascoste e le storie che hanno plasmato questo iconico cammino.

Via degli Dei tra arte e cultura tappa per tappa

Tappa 1: Bologna – Badolo

Il viaggio ha inizio nella suggestiva Piazza Maggiore di Bologna, il cuore della città, circondata da maestosi palazzi nobiliari. Questa piazza è un vero scrigno di meraviglie da esplorare. Ad esempio, il Palazzo Re Enzo rivela un particolare interessante solo se osservato dalla strada laterale: la sua facciata esterna è stata aggiunta successivamente. Durante il periodo dell’occupazione dello Stato Pontificio, si decise di preservare l’edificio originale e di rivestirlo con marmi e decorazioni per adattarlo all’aspetto della nuova piazza principale.

Altro punto di interesse è il Palazzo del Podestà, adornato con oltre 2.000 fiori scolpiti in pietra, ognuno dei quali racconta una storia unica. I famosi portici di Bologna non sono solo una caratteristica architettonica, ma sono nati per rispondere alla necessità di alloggiare gli studenti che affluivano verso la più antica università del mondo, situata proprio qui. Inizialmente, i cittadini adattarono i propri balconi in verande di legno, e quando ciò non fu sufficiente, crearono ulteriori stanze all’esterno, dando vita ai celebri portici.

Non mancano le altre meraviglie da scoprire, come la Fontana del Nettuno, la Basilica di San Petronio, il mercato antico, le Torri degli Asinelli e la Piazza Santo Stefano. E non dimenticate di esplorare i “7 segreti di Bologna”, storie misteriose che i locali adorano condividere.

Da Piazza Maggiore, il percorso prosegue fino al Santuario di San Luca, famoso per il suo portico, il più lungo al mondo. Ulteriori dettagli sono disponibili nel nostro articolo dedicato.

Dal Santuario di San Luca, si prosegue in direzione di Sasso Marconi, per arrivare infine a Badolo. Sasso Marconi è un comune con circa 14.000 abitanti, nella provincia di Bologna. Fino alla metà del XX secolo era noto come Praduro e Sasso, ma nel 1938 assunse il nome attuale in onore di Guglielmo Marconi. Nel centro del comune, spicca la facciata del XVII secolo dell’Oratorio di Sant’Apollonia e la Villa Le Torrette. Nella piazza principale si erge la Parrocchiale, contenente un’opera di Paolo Carracci raffigurante una Madonna con Bambino e Santi.

Tra i luoghi da non perdere a Sasso Marconi c’è la Villa Grifone, dimora della famiglia Marconi acquisita intorno all’Ottocento, dove il giovane Guglielmo condusse importanti studi scientifici.

Infine, vi suggeriamo di visitare il Santuario dedicato alla Beata Vergine del Sasso. Questo edificio è stato realizzato nelle cavità della Rupe di Glosina ed è un luogo di pellegrinaggio e culto di grande importanza. La statua in terracotta della Vergine del Sasso, venerata sin dal XIII secolo, è raffigurata con le mani giunte in atto di adorazione verso il Bambino Gesù che tiene tra le ginocchia. Nel 1787, a causa di una frana, la statua fu trasferita e il santuario fu ricostruito e consacrato nel 1831. Durante la Seconda Guerra Mondiale, gran parte del santuario fu distrutto, ma i due campanili sopravvissero. La ricostruzione del Santuario mantenne i due antichi campanili.

Via degli Dei
Piazza Maggiore – Bologna

Tappa 2: Badolo – Madonna dei Fornelli

Se non ci siete arrivati il primo giorno, la seconda tappa di questo affascinante itinerario inizia con una bella escursione mattutina al Monte Adone, che si distingue per la presenza di una croce e si eleva a 640 metri d’altezza, regalando panorami mozzafiato. Da qui, il cammino prosegue verso Monzuno, uno dei comuni dell’Unione dell’Appennino Bolognese. Questa località è intrisa di richiami pagani, come testimoniano i nomi degli abitanti ispirati alle divinità greche. Monzuno potrebbe persino derivare da “Mons Junonis”, ossia il Monte di Giunone. Qui, sono da ammirare la Chiesa di San Giovanni Evangelista in stile barocco, risalente al XVII secolo, la Chiesa di San Michele a Bigola e il maestoso Castello di Elle a Rioveggio. Non da meno, il punto più elevato dell’Appennino Bolognese, il Monte Venere. Non lo sapevi? Noi ne abbiamo parlato in questo articolo.

Successivamente, una sosta è d’obbligo a Madonna dei Fornelli, frazione del comune di San Benedetto Val di Sambro. Questo incantevole angolo degli Appennini è celebre per la sua storia e per paesaggi spettacolari. Il Santuario dedicato alla Madonna della Neve, eretto nel 1630 in segno di gratitudine per la fine della peste, rappresenta un punto di riferimento importante. Il termine “Fornello”, che indica il nucleo abitato più antico, potrebbe derivare dal latino “Foculus”, ovvero piccolo focolare, o dalle fornaci utilizzate forse in epoca romana. Madonna dei Fornelli attrae turisti con la sua natura incontaminata e la cucina tipica, soprattutto durante i mesi estivi, offrendo una fuga dalla calura cittadina e l’opportunità di immergersi in scenari naturali mozzafiato.

Tappa 3: Madonna dei Fornelli – Monte di Fo’

La terza tappa si rivela la più sfidante in termini di dislivelli, attraversando l’Appennino Emiliano e giungendo in Toscana. Questo tragitto è costellato da tratti della Flaminia Militare, antica via romana risalente al 187 a.C.

La strada prosegue fino alla Piana degli Ossi, dove emergono i resti di un’antica fornace datata probabilmente al II secolo a.C. Salendo, si raggiunge il Poggiaccio, a quota massima della Via degli Dei, circa 1200 metri, e situato equidistante tra Bologna e Firenze.

Continuando nel comune di Firenzuola, nella provincia di Firenze, a 950 metri si erge il Cimitero Militare Germanico della Futa. Questo cimitero, ideato dall’architetto Dieter Oesterlen, si propone di trasmettere il messaggio che “le tombe di guerra incitano alla pace”. La sua costruzione iniziò nel 1962 e fu completata nel 1967.

Il percorso prosegue fino a “Santa Lucia – Monte di Fo'”, la meta finale della terza tappa. Monte di Fo’ appartiene al comune di Barberino di Mugello, in provincia di Firenze. Qui, il centro storico ospita una serie di monumenti di epoche diverse, tra cui il Palazzo Pretorio del XV secolo, la Pieve di San Silvestro e l’Oratorio della Compagnia dei Santi Sebastiano e Rocco.

Via degli Dei
Cimitero Militare Germanico della Futa

Tappa 4: Monte di Fo’ – San Piero a Sieve

La quarta tappa di questa straordinaria avventura lungo la “Via degli Dei” si apre con un’imponente salita per raggiungere Monte Gazzaro e le sue croci iconiche. Una curiosità affascinante: accanto alla croce di Monte Gazzaro troverete una modesta struttura in pietra, contenente un contenitore metallico noto come il “Libro vetta di Monte Gazzaro”. Questo quaderno permette ai viandanti di condividere i loro pensieri più profondi e arricchire il cammino con emozioni condivise. Una volta in cima, il percorso continua attraverso i paesaggi toscani, conducendo a San Piero a Sieve, un centro abitato che fa parte del Comune di Scarperia e San Piero. Qui, la maestosa Villa Medicea del Trebbio, inserita nel Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2013, ruba la scena.

La villa, commissionata da Cosimo il Vecchio de’ Medici e realizzata da Michelozzo, racchiude l’eleganza medicea. Da non perdere è il Convento di Bosco ai Frati, eretto dagli Ubaldini prima del millennio, e poi ristrutturato da Michelozzo su richiesta di Cosimo il Vecchio de’ Medici. Il convento ospita un piccolo museo d’arte sacra nella Sala de’ Medici, che conserva un Crocifisso attribuito a Donatello. Non manca la Fortezza Medicea di San Martino, la Pieve di San Pietro risalente all’XI secolo, Villa Schifanoia e Villa Adami, appartenenti alla rinomata famiglia Medici.

Tappa 5: Da San Piero a Sieve a Firenze

L’ultima tappa di questa magnifica avventura, sebbene la più lunga, presenta meno dislivelli e culmina nell’incantevole Firenze, la meta finale. Lungo il percorso, potrete scoprire la Badia del Buonsollazzo, nota anche come Monastero di San Bartolomeo, situata fra le campagne di Polcanto e Bivigliano. L’attuale struttura si differenzia dall’originale, con la chiesa antica che sorgeva in un chiostro dei frati Benedettini. Vicino a Bivigliano, a Vaglia, troverete il rinomato Santuario di Montesenario, fondato nel 1233 e arricchito dalla famiglia De’ Medici nel 1539. Questo complesso, con influenze barocche, ospita opere d’arte di rilievo, tra cui un’Adorazione dei Magi del Cigoli.

Una sosta a Poggio Pratone offre una panoramica magnifica su Firenze, mentre attraversando la frazione di Borgunto si giunge a Fiesole. Situata su una collina, Fiesole regala una vista incantevole sulla culla del Rinascimento. Questa cittadina affacciata sull’Arno ha ospitato artisti e personaggi celebri come Leonardo da Vinci, Albert Einstein e Mino da Fiesole. A Fiesole, potrete esplorare il Museo e l’Area Archeologica con resti delle terme e del teatro romano, oltre al Museo Bandini con dipinti fiorentini dei secoli XII e XIV.

La tappa culmina con la Cattedrale e il Monastero di San Francesco, offrendo una vista unica su Firenze. Questo itinerario attraversa l’arte e la cultura della “Via degli Dei”, in cui si incontrano tesori nascosti e celebri, concludendosi nella maestosa Firenze. La città offre opere architettoniche rinascimentali uniche al mondo, come la Cupola del Brunelleschi, il Duomo e il Ponte Vecchio. L’Uffizi, la Galleria dell’Accademia e la Basilica di Santa Croce sono solo alcune delle tante meraviglie artistiche e culturali da scoprire.

Lasciatevi avvolgere dall’arte e dalla storia lungo la “Via degli Dei”, un’esperienza indimenticabile per gli amanti della cultura. Pronti a iniziare il vostro viaggio?

Via degli Dei
Piazza della Signoria – Firenze

In conclusione

In ogni passo lungo la Via degli Dei, risuona l’eco di mille storie, di imperi antichi, di artisti visionari e di popoli che hanno tessuto la ricca trama del nostro passato. Questo antico sentiero, che unisce due delle più splendide città d’arte del nostro paese, non è solo un’escursione attraverso verdi paesaggi e affascinanti vestigia romane. È un ponte tra epoche lontane, una testimonianza vivente di come arte e cultura possano resistere al passare del tempo, rivelando ad ogni camminatore la profondità e la bellezza dell’eredità italiana. Al termine di questo viaggio lungo la Via degli Dei, ci si rende conto che non è solo il corpo ad essere stato messo alla prova, ma anche l’anima ad essere stata arricchita. La straordinaria commistione di arte, storia e paesaggio rende questo percorso un inestimabile tesoro, un dono che l’Italia offre a chiunque desideri avventurarsi in un viaggio tra passato e presente. E così, mentre le orme si dissolvono dietro di noi, le storie e le meraviglie della Via rimangono indelebili nel cuore.


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    Articolo di
    Francesco Boggi
    Quando posso mi ritiro tra i monti, quando non posso ne parlo qui. Co-Founder Cammini d'Italia.