Walking for Charity: da Genova a Capo Nord (Norvegia) per solidarietà!
Oggi parliamo dell’incredibile cammino di Massimo Pedersoli, fondatore di Walking for Charity, mentre si prepara per l’epica avventura da Genova a Capo Nord. Un’odissea di solidarietà e impegno sociale che attraversa continenti e unisce cuori per una nobile causa.
Conosciamo Massimo Pedersoli
Massimo Pedersoli è un ragazzo genovese nato il 3 luglio 1986.
Dopo gli studi ha lavorato in una piccola azienda, un lavoro che lo ha portato a viaggiare, incontrare persone e luoghi nuovi. Animo viaggiatore, merito forse, anche, dei numerosi viaggi fatti con la famiglia fin dall’infanzia. A trenta anni ha scoperto il viaggio lento a piedi lungo il cammino di Santiago e la Via Francigena, da quel momento la sua vita ha in iniziato a cambiare passo dopo passo un po’ di più…
Quel viaggio a Chernobyl
Nell’aprile 2019 il viaggio che, definitivamente, ha segnato il cambiamento, Massimo parlacene un po’.
“Sono nato a pochi mesi dallo scoppio della centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina nell’aprile 1986. Nella mia infanzia attraverso i racconti di mia madre, questo fatto è stato sempre presente un po’ come un monito. Decisi nell’aprile 2019 di compiere un viaggio fotografico e culturale in quelle terre, una sorta di viaggio all’anno 0, ho visitato la centrale, la città fantasma di Pripyat. Sono rimasto molto scosso e colpito da quello che avevo visto e fotografato, una volta tornato a casa ho capito che dovevo fare qualcosa per gli altri, in modo particolare per i bambini che vivono in quelle terre ancora contaminate e radioattive”
Il Coraggio di mollare tutto e la nascita di Walking for Charity. Una volta tornato Massimo ha organizzato qualche mostra fotografica in un paio di paesi del nord Italia che ancora oggi ospitato i bambini di Chernobyl per un mese durante l’estate, soggiorni terapeutici che aiutano ad abbassare le radiazioni presenti nei corpi dei giovani.
Successivamente ha anche esposto le fotografie in qualche scuola milanese incontrando i ragazzi e raccontando questa triste pagina di storia. Nonostante tutto ciò sentiva che doveva fare di più e a dicembre 2019, dopo aver lasciato il lavoro crea il progetto “Walking for Charity” e parte a piedi da Genova, la città in cui vive, con destinazione Santiago de Compostela.
“Arrivato a Santiago ho continuato il cammino per Lisbona, ma ad un certo punto la pandemia mi ha fermato -racconta-. Sono stato ospite per tre mesi, quelli del lockdown, a Sant Vicenc de Castellet vicino Barcellona, presso una famiglia che avevo conosciuto anni prima sul cammino di Santiago”
Il coraggio di mollare tutto!
Lasciare tutto non è stato facile, ma è stata la scelta giusta!
Giorno dopo giorno ha scoperto che camminare per gli altri poteva essere veramente un aiuto concreto per gli altri, ma soprattutto per se stesso “ogni volta mi rendo conto che ricevo
umanamente più di quanto riesco a donare”
Spiegaci Cosa è Walking for Charity?
Sono cammini di beneficenza che hanno come scopo la divulgazione di temi sociali importanti, promuovendo una maggiore conoscenza e consapevolezza e raccogliere fondi per
associazioni del terzo settore.
I cammini di Massimo
Dopo il primo lungo cammino per Massimo ormai il camminare è una forma di sana dipendenza, non si è fermato e appena possibile, dopo i mesi più bui della pandemia, ha calzato nuovamente le scarpe da trekking per un altro entusiasmante cammino, questa volta in Italia: da Padova ad Assisi lungo il cammino di Sant’Antonio e Cammino di San Francesco aiutando un associazione di genitori con figli autistici. L’estate successiva nel 2021 Massimo ha deciso di percorrere il suo cammino più lungo, fino ad oggi: Da Trieste a Genova lungo la Via Flavia e la via Postumia, poi si è spostato nel nord della Francia dove da Calais ha iniziato a percorrere la Via Francigena per arrivare mesi dopo a Santa Maria di Leuca per accendere un faro e raccogliere fondi per la Lifc: Lega Italiana Fibrosi Cistica.
Sulla via del ritorno di questo lungo viaggio a piedi ha deciso di onorare la promessa fatta l’anno prima camminando ancora da Assisi a Loreto lungo la via Lauretana per tornare ad incontrare e sostenere nuovamente i genitori che aveva conosciuto l’anno prima camminando per l’autismo. Questo cammino breve ma intenso, lo ha portato a scrivere un libro: Quelle improvvise connessioni blu, dove racconta sotto forma di diario i due viaggi fatti in favore dell’autismo, gli incontri e le difficoltà provando con gran semplicità e tatto a descrivere qualche tratto che caratterizza detto disturbo.
L’anno successivo, nella primavera 2022 Massimo compie l’ennesima impresa sociale, questa volta in bicicletta: un viaggio da Genova a Fabriano e poi lungo le 4 regioni del cratere sismico 2016 Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria coprendo un percorso di 1700km e toccando 70 dei 140 comuni sconvolti dallo sciame sismico, per documentare la situazione dopo 6 anni. Un viaggio di scoperta, che ancora una volta gli ha fatto capire ed apprezzare quanto sia fortunato e quanto sia ancora necessario continuare a compiere questi viaggi con nobili scopi sociali.
E1VVAI un cammino superbo
Massimo, parlaci del tuo prossimo grande progetto. Nel 2024 l’anno in cui la mia città, Genova, sarà Capitale Europea dello Sport ho pensato ad un altro grande evento sportivo: percorrere a piedi il sentiero escursionistico di lunga percorrenza E1 un viaggio di circa 6000km da Genova a Capo Nord (Norvegia). Questo sentiero nato nel 1972 con l’intento di unire i popoli europei, prevedeva originariamente un tracciato da Genova Pegli fino a Flensburg in Germania, esteso poi nel corso degli anni fino a Capo Nord e Capo Passero in Sicilia.
La mia partenza e prevista a metà gennaio 2024, per poter arrivare in Scandinavia con la stagione migliore possibile, anche se questo significa attraversare le Alpi in inverno. Ho scelto questo sentiero perché unisce idealmente l’Europa da Sud a Nord e in un periodo storico tanto delicato l’unione e l’armonia tra i popoli è un’ulteriore messaggio su cui mi piace far riflettere. Il grande progetto E1VVAI nasce inoltre, dalla volontà di portare Genova e i suoi cittadini più fragili al centro di un evento Walking for Charity e quale migliore occasione di questa: un viaggio lungo più di otto mesi attraverso sei nazioni europee, con lo scopo di far pervenire nel cuore d’Europa un preciso e forte messaggio legato allo sport come fenomeno sociale, fondato sui valori di integrità, solidarietà, armonia tra i popoli, inclusione sociale, fair play, rispetto dei diritti umani e tutela della salute, valori su cui l’Europa stessa si basa.
A prova di questo, come in ogni progetto Walking for Charity, ho deciso di finanziare con una raccolta fondi e con la ricerca di sponsor un progetto sociale attivo ormai da anni presso le piscine della delegazione dove vivo: un percorso in acqua per bambini con disabilità dove terapisti specializzati li aiutano attraverso il gioco a migliorare le proprie competenze. Si chiama Goccia dopo Goccia, nome più bello e significativo non poteva esserci, rappresenta un po’ la filosofia dietro i miei crowfunding, con l’aiuto di tutti, goccia dopo goccia per l’appunto, si può fare tanto!