Diari
22 Nov 2024

Cinque giorni nel cuore dell’Umbria: il Cammino dei Borghi Silenti di Gianluca

Voglio solo godermi il momento e la magia del camminare, perché un giorno di agosto di cinque anni fa, questo gesto primordiale ha cambiato per sempre la mia vita.

Ci sono cammini che non si limitano a condurci da un punto a un altro, ma ci invitano a riscoprire il valore della lentezza, della natura e degli incontri. Un viaggio nel tempo e nell’anima, dove il silenzio parla attraverso borghi incantevoli, paesaggi mozzafiato e personaggi indimenticabili. In queste pagine Gianluca ci porta nel cuore dell’Umbria, lungo i 90 chilometri del cammino dei Borghi silenti. Se amate l’avventura, la natura e la scoperta di luoghi autentici, questo diario è per voi. Preparate zaino e scarpe: si parte!

Ringrazio sempre il giorno in cui, 5 anni fa, ho deciso di partire per il mio primo cammino. Era il 2019, ero perso, confuso e felicemente spaesato come solo un ragazzo di 24 anni sa esserlo. Mi sono immerso subito nel cammino più famoso del mondo, il tratto francese del Cammino di Santiago. E chi l’avrebbe mai detto che sarei riuscito a camminare per oltre un mese senza sapere minimamente cosa significasse essere in cammino?

Il cammino è davvero alla portata di tutti e iniziare non è cosi difficile come sembra! Abbiamo scritto una guida che ti aiuta nell’approccio per il tuo primo cammino!

Da quel Settembre 2019 molte cose sono cambiate. Una pandemia ci ha stravolti, ci ha aperto gli occhi su quali volessimo che fossero le priorità nella nostra vita. Ci ha reso più fragili ma più sicuri, ci ha fatto sentire più soli ma sempre alla ricerca di nuovi stimoli e compagnia. Io, di certo, sono cambiato, ma la cosa che non è mai mutata in questi anni è la mia voglia matta di indossare zaino e scarpe per mettermi in cammino.

Non ho camminato molto in Italia in realtà, ho una Via Degli Dei e una Via Peuceta alle spalle e nulla più. Durante le mie ferie dal lavoro, ho sempre optato per camminare in Spagna. Quest’anno però ho stravolto un po’ la mia vita, non ero più contento del mio lavoro, del tempo che spendevo in cose che non mi andava di fare e così mi sono licenziato.

Hai voglia di condividere la tua esperienza di cammino con la nostra community? Inviaci una mail a info@camminiditalia.org e ti invieremo tutte le informazioni necessarie per raccontare la tua avventura. Se preferisci, puoi anche unirti alla nostra Community su Facebook e condividere direttamente il tuo racconto lì.

E se vuoi essere sicuro di non perderti durante il tuo percorso, ricorda di scaricare l’app di Cammini d’Italia prima di partire! Con essa avrai a disposizione tutte le tracce gpx di molti cammini italiani e potrai navigare facilmente, anche offline. Scopri di più a questo link!

Ad ottobre (dopo averli conosciuti allo Yunka Festival) ho avuto la fortuna di re-incontrare nel mio percorso i ragazzi di Cammini d’Italia, con cui ho avuto la fortuna di condividere un cammino in Umbria agli inizi di novembre: il Cammino Dei Borghi Silenti. Ne avevo sentito parlare molto, ma come dicevo, non ho camminato molto in Italia e quindi per me è stata l’occasione perfetta per riprendere a conoscere il territorio in cui vivo. E poi l’Umbria, terra di cui ho un ricordo speciale e da cui manco da troppo tempo. Si tratta di un cammino ad Anello, di circa 90 km, che parte e termina a Tenaglie, in provincia di Terni.

E così da un momento all’altro, con tutta l’euforia del momento, finalmente si parte! Che questo cammino abbia inizio!

Tappa 01: Tenaglie – Melezzole

23 km, 850 mt di dislivello

Non ero a conoscenza di tutto il gruppo con il quale avrei camminato ma conoscevo sicuramente meglio Davide con il quale ho condiviso il viaggio in treno e poi in macchina per Tenaglie, luogo di partenza del cammino e splendido borgo di circa mille anime. Arrivati finalmente a destinazione di notte, conosco tutti gli altri componenti del gruppo: Francesco, Vins e Billo. Tutti molto sfatti e stanchi non ci perdiamo molto in chiacchiere (ne avremmo fatte molte nei giorni seguenti) e andiamo subito a dormire. Sveglia all’alba con un cielo limpido e maculato dalla fitta nebbia. Che splendido inizio! Ci mettiamo subito in cammino uscendo dallo splendido borgo e immergendoci nella soleggiata collina Umbra. Dopo 7 km ecco Guardea, dove ci fermiamo per due colazioni a distanza di 100 m e i primi timbri sulla credenziale!

Tra curiosità, risate, chiacchiere e soprattutto sali e scendi in meravigliosi boschi, sbuchiamo a Santa Restituta: una scalinata, qualche casa, e 7 anime che popolano questo borgo che più che un borgo è una vera e propria chicca. Subito un rumore a squarciare il silenzioso silenzio del posto: un’Apecar che accosta e un ragazzo che ci chiede se desideriamo il timbro. Ci chiede se gradiamo un caffè, e in 5 secondi ecco che appare un banchetto sulla strada con macchinetta e bicchierini. Ecco Moreno! Un ragazzo gentile, cortese e che si occupa di tutta Santa Restituta. Scambiamo qualche chiacchiera e risata con lui, e nel mentre mi godo l’essenza e la semplicità di quel posto. Cosa sarebbe un borgo senza le persone che lo vivono?

Rifocillati e carichi di energia ci dirigiamo verso Toscolano, attraversando fitti boschi di querce e aceri. Toscolano è un borgo con un centro storico meraviglioso, per lo più animato in estate (così come tutti i borghi), quando le persone stressate dalle grandi città si spostano a vivere qui.

Il sole sta iniziando la sua discesa e ci rendiamo conto che siamo leggermente in ritardo. Accompagnati dal calare della notte, dopo una ripida discesa boschiva e un altrettanto impegnativa salita giungiamo al fine tappa: Melezzole.

Tappa 02: Melezzole – Morre

17 km, 830 m di dislivello

Dopo la cena a base di tartufo e carne, non potevamo che svegliarci carichi per il secondo giorno. Tappa con tanta salita, considerata una delle (insieme alla terza) più impegnative di questo cammino. Partenza sempre all’alba e ci prepariamo per superare le splendide vette dei Monti Amerini. Colazione abbondante a Morre, dove, chi incontriamo? Moreno! Che con un sorriso e un cornetto in bocca ci augura un buon cammino. Subito una lunga salita ci conduce sulla cresta del Monte Croce di Serra, a quasi 1000 m di altitudine (il punto più alto del cammino). Da qui la vista sull’intera Umbria e su tutto il centro Italia è magnifica.

Sapevi che in Umbria puoi avventurarti in molti cammini? Ecco a te una lista per scegliere il prossimo!

Siamo letteralmente nel cuore pulsante della penisola. Si intravede il Tevere che divide l’Umbria dal Lazio, Orvieto sullo sfondo, il Lago di Corbara e l’Oasi di Alviano. Un paesaggio a dir poco incredibile che mi fa riflettere sulla fortuna di essere in quel posto, in quel momento e in quella stagione dell’anno, perfetta per percorrere questo cammino. Il meteo ancora una volta è dalla nostra parte e ci aiuta nella lunga discesa tra castagneti e folliage autunnale in direzione Morre, il fine tappa (anche oggi, rigorosamente al buio).

Tappa 03: Morre – Civitella Del Lago

15 km, circa 820 m di dislivello

I primi due giorni cominciano leggermente a farsi sentire sulle gambe. Ci svegliamo tutti un po’ affaticati ma prontissimi per affrontare l’ultima tappa “impegnativa” di questo cammino. Per lo meno i miei piedi non implorano pietà e di vesciche nemmeno l’ombra.

Vesciche…il più grande nemico del camminatore! Qui alcuni consigli per scegliere le calze perfette per evitarle!

Acquistato il pranzo a sacco e bevuti i primi due caffè per la giornata con annessi timbri, iniziamo il nostro cammino incontrando subito l’abitato di Collelungo e poi quello di Acqualoreto. L’atmosfera e la pace che si respira in questi borghi è impagabile. Ora capisco perché vengono scelti come luogo per vivere da molti stranieri e gente di città…chiamali fessi! Sono due i luoghi iconici di questa tappa che viene chiamata “il tormento e l’estasi” (immaginate il perché…): l’Eremo della Pasquarella e la vista sul Lago di Corbara da Civitella del Lago.

Dopo un tratto boschivo molto ripido e tecnico in discesa arriviamo dritti dritti dall’Eremo, risalente al IV sec. A.C. Gli ultimi eremiti che abitarono questa struttura furono gli eremiti questuanti, nell’800, che andavano girando nei periodi di raccolta per la manutenzione della chiesa e il loro sostentamento.

Ci fermiamo per il pranzo e per una breve pausa in questo incantevole posto. La salita ci aspetta e presi dalla foga e un impeto di competitività ci ritroviamo dopo 20 minuti di lunga ascesa a rivedere l’eremo dall’alto. Dicevamo…il tormento e l’estasi! Sudati come muli e con il fiatone corto giungiamo a Scoppieto dove due gentili signori ci offrono caffè e parole cortesi. All’improvviso il rumore di un bastone: ecco il Galletto! Un signore famosissimo in questo borgo, simpatico come pochi che tra una risata e l’altra ci pone il suo inimitabile timbro sulla nostra credenziale. Il cammino lo fanno le persone, ne sono sempre più convinto!

Noi, il caffè e il Galletto!

Placata la fatica della salita ci incamminiamo verso il fine tappa (per la prima volta in anticipo rispetto al tramonto) Civitella del Lago. Qui, attendiamo il calare del sole, su una terrazza con vista sul Lago di Corbara. Credo di aver vissuto poche volte momenti come questi. Ciò che ha creato la Natura mi meraviglia sempre. Dopo un’abbondante cena e molte riflessioni sulla giornata passata, finalmente è l’ora di riposare per prepararci alle ultime due avventure.

Tappa 04: Civitella Del Lago – Baschi

12 km, circa 200 m di dislivello

La penultima tappa è praticamente una passeggiata di salute (che ovviamente finiremo più tardi rispetto agli altri giorni). Non mi aspettavo minimamente però che avrei vissuto dei momenti indimenticabili!

La tappa è corta, circa 12 km tra uliveti e vigneti animati dal periodo di raccolta. A metà tappa circa, si giunge alla Cantina Barberani, un’azienda storica vinicola dove è possibile entrare e degustare alcuni dei loro prodotti, con la possibilità poi ovviamente di fare acquisti. Insomma, un ottimo momento per bere vino e rimettersi in cammino.

Allegri e spensierati arriviamo velocemente a Baschi, il fine tappa. Ma le sorprese non finiscono qui, perché l’ideatore e fondatore del cammino, Marco, ci accompagna prima a conoscere Enrico Fratini, creatore del museo della morte e in seguito…il Maestro Mogol nella sua Tenuta dei Ciclamini (di passaggio nella variante più lunga della prima tappa che noi, per motivi di tempo non abbiamo fatto).

Inutile dire di che personaggi si parla. In primis Enrico, un vero e proprio cultore della morte con la sua collezione di carri funebri e soprattutto un grande…oratore! Consiglio a tutti di conoscerlo e di passare dalla sua casa per visitare il suo museo!

E poi Mogol, che non ha bisogno di presentazioni. Parlare con lui è stato un onore, un’emozione e una fortuna per cui stento ancora a crederci.

Esterrefatti e sconvolti da questi incontri, non abbiamo parole per descrivere lucidamente ciò che abbiamo vissuto. Questo cammino non smette di regalarci sorprese.

Tappa 05: Baschi – Tenaglie

16 km ,circa 150 m di dislivello

Per l’ultimo giorno di questo cammino, i ragazzi di Cammini d’Italia hanno deciso di fare una chiamata alle armi a tutta la community per svolgere l’ultima tappa insieme. Il gruppo quindi si allarga e in circa una decina ci mettiamo in cammino in direzione Tenaglie, a chiusura del cammino ad anello.

Girovagando tra le colline, scorgiamo da lontano tutti i punti salienti delle tappe trascorse: i Monti Amerini, Civitella Del Lago, il Lago di Corbara…. Tra una conoscenza e l’altra con tutti gli altri ragazzi, e accompagnati da tantissime risate, quasi giunti a Montecchio (uno dei comuni di riferimento di tutti i borghi) decidiamo di svoltare verso il Frantoio Bartolomei dove, è inutile dire…ci ingozziamo di olio freschissimo appena prodotto! Assistiamo inoltre alla molitura dell’olio in diretta ammirando ogni passaggio della produzione.

Arrivati a Montecchio ci accoglie Andreina, una cestaia famosa per l’arte dell’intreccio: un altro splendido personaggio di questo cammino che ci racconta il suo lavoro e la sua passione per la produzione artigianale di cesti e altre opere.

È quasi notte, e non si può essere più sereni di così. Tenaglie sullo sfondo si avvicina sempre più, così come la fine del nostro cammino.

  • Cammino dei Borghi Silenti

Sembra di esser stato fuori un mese, invece son passati solo cinque giorni. Giorni scanditi da passi, risate, condivisioni, pensieri e conoscenze uniche. È stato bellissimo ripartire, e farlo con i ragazzi di Cammini d’Italia ha reso tutto più autentico. Non so se sarò mai stanco di tutto questo, e sono anche stufo di farmi domande sul futuro. Voglio solo godermi il momento e la magia del camminare, perché un giorno di agosto di cinque anni fa, questo gesto primordiale ha cambiato per sempre la mia vita.

Se anche tu ,come Gianluca, senti che camminare è molto più di un semplice gesto, apprezzerai sicuramente ciò che ha da dirci Daniele Matterazzo nel suo articolo!

Articolo di
Gianluca Chiapperino

🌈 Il mio cognome è Chiapperino
🥾 Ogni tanto cammino
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