Tra mare, monti e amicizia: il diario di Elena e Chiara sulla Grande Traversata Elbana
Un cammino che unisce sudore, bellezza e nuove scoperte. Elena e Chiara ci portano con loro nella loro avventura sulla Grande Traversata Elbana, tra salite mozzafiato, panorami spettacolari e accoglienze inaspettate. Tre tappe di pura emozione, dove ogni passo racconta una storia di fatica, ma anche di gioia e di connessione profonda con la natura incontaminata dell’isola toscana. Tutta la Community si prepari a vivere la Grande Traversata Elbana attraverso i loro occhi!
Tappa 00: Verso Cavo
Ciao a tutti, siamo Elena e Chiara, amiche, colleghe e compagne di avventure! Qualche anno fa ci siamo fatte una promessa: percorrere un cammino all’anno, e da allora la frase “fare un cammino” capeggia sempre i buoni propositi dell’anno successivo. Non perché siamo particolarmente sportive o allenate, ma perché sentiamo la necessità di ritagliarci del tempo con noi stesse, di staccare dalla vita frenetica che talvolta è la quotidianità, come solo i cammini ti permettono di fare.
Sapevi che puoi condividere anche tu la tua esperienza di cammino con la nostra community? Inviaci una mail a info@camminiditalia.org, e ti forniremo tutte le linee guida necessarie. Se preferisci, puoi anche raccontare la tua avventura nella Community Facebook dedicata.
Se non vuoi perderti lungo la strada, ti ricordiamo di scaricare l’app di Cammini d’Italia prima di partire! In un unico strumento avrai tutte le tracce dei cammini italiani, permettendoti di navigare (anche in modalità offline!). Te ne parliamo a questo link!
Quest’anno, un po’ per caso, abbiamo deciso di percorrere la Grande Traversata Elbana. Il “long trekking” (così lo chiamano e c’è un perché) si sviluppa in 4 tappe, con la possibilità di essere percorso anche in 3, e nell’ultimo tratto si divide in due diramazioni, quella Sud che porta a Pomonte (punto di arrivo della GTE Sud), e quella nord che porta a Patresi (punto di arrivo della GTE Nord). Per motivi organizzativi la nostra GTE sarebbe stata in tre giorni e saremmo arrivate a Pomonte.
Sapete cosa rende unico questo “long trekking”? Matilde ne parla nel suo articolo!
Prenotati i traghetti e gli alloggi (sembrava d’obbligo abbandonare a fine tappa la GTE e spostarsi a dormire nei paesi, che chiaramente all’Isola d’Elba sono sul mare), eravamo quasi pronte a partire! Fino all’ultimo abbiamo temuto che questa avventura dovesse essere rimandata, era descritto un dislivello giornaliero importante, che con le piogge di ottobre appariva difficilmente percorribile. Per fortuna, un ultimo strascico di estate ci ha accompagnate lungo il percorso!
Tappa 01: Cavo-Porto Azzurro
Dopo aver passato la notte a Piombino e con una bella scorta d’acqua (lungo la GTE c’è solo un punto d’acqua e pertanto è necessario considerare una riserva per tutta la giornata di cammino), ci incamminiamo verso il porto, dove prendiamo l’aliscafo in direzione Cavo. É da lì che parte questa nuova avventura. Una volta all’Isola d’Elba, il percorso inizia subito mostrando di che pasta è fatto e ciò che accompagnerà il camminatore per gran parte del cammino: la salita. Sì, perché, quando dicono che la Grande Traversata Elbana è tutta salite e discese ripide, hanno proprio ragione!
La Toscana è una regione ricca di cammini! Oltre alla Grande Traversata Elbana, ve ne sono tanti altri ugualmente magnifici!
Tecnicamente la prima tappa forse è la più tosta, anche se si parte ben riposati e si ha nelle gambe tanta voglia di camminare: raggiunta la quota, il primo giorno si articola per 18 km su tre cime, il Monte Grosso, il Monte Strega, e Cima del Monte. Ma i panorami mozzafiato che si apprezzano dall’alto, che permettono di vedere il mare sia su un versante dell’isola che sull’altro, ripagano tutto. Così, con la bellezza negli occhi e la fatica nelle gambe, arriviamo dopo circa cinque ore di cammino al bivio che da una parte permette di continuare la GTE, e dall’altra porta al paese di Porto Azzurro.
Da quel momento un’altra ora è necessaria per dire conclusa la tappa e arrivare al mare. In realtà, come abbiamo scoperto strada facendo, lungo il percorso o comunque nei pressi sono presenti fattorie/agriturismi che permettono di soggiornare senza che sia necessario arrivare nei diversi paesi. E così, con i colori del tramonto a fare da cornice, termina la prima giornata di cammino.
Tappa 2: Porto Azzurro-Procchio
Il giorno successivo, con le gambe riposate ma già cariche di km, partiamo di buon’ora per la nostra seconda tappa. Percorriamo in salita circa 3 km che ci permettono di tornare lungo la GTE. Dopo questa prima salita, per un lungo tratto si cammina su terreno sterrato, con pendenze positive e negative dolci, che ti illudono di aver superato la parte peggiore del cammino. Per scendere alla cittadina Colle di Procchio, da un’altitudine piuttosto elevata raggiunta nei km precedenti, il percorso si identifica in un vecchio letto di un fiume: in questa ora di discesa ci vuole tanta attenzione, cosa non scontata dopo una mattina di cammino. Non è consigliabile percorrere questo tratto quando piove perché potrebbe diventare pericoloso!
I km successivi sono caratterizzati da poche salite brevi e un piccolo tratto nel bosco. Generalmente il punto di arrivo della seconda tappa è identificato in Procchio, un’altra cittadina sul mare, ma noi abbiamo deciso di fermarci in una fattoria lungo il percorso per non dover poi risalire la mattina successiva. Ilaria e suo marito ci hanno accolto alla loro nota fattoria Pimpinella, dove hanno allestito un comodo e caldo bivacco e ci hanno preparato una buonissima cena casalinga. Con i piedi a riposo, potevamo vedere in lontananza il monte che avremmo dovuto raggiungere l’indomani, il monte Perone.
Tappa 3: Procchio-Pomonte
La GTE ci dà il buongiorno con una salita degna del nome, 1.8 km a 40% circa di pendenza, che ci permette di raggiungere la cima del monte Perone. Inutile dire che il “Ma chi me l’ha fatto fare?” sia stato d’accompagnamento, ma raggiunta l’altitudine più alta della giornata, e di tutto il cammino, la vista è stata veramente consolatoria. Il percorso continua con qualche piccola discesa in mezzo al bosco, dove abbiamo avuto la fortuna di incontrare una famiglia di mufloni, che ci hanno osservate a distanza di sicurezza molto curiosi.
Dopo qualche km si arriva alla biforcazione della GTE, dove si può decidere di percorrere la tratta sud, che porta a Pomonte, o la nord, che porta a Patresi. Presa la diramazione sud per raggiungere Pomonte, ci si aspetterebbe una lenta discesa al mare, ma l’ultima tratta è caratterizzata invece da km in un falsopiano sul crinale, raggiungendo la cima di alcuni monti di altitudine minore rispetto al monte Perone. A circa 5 km da Pomonte, inizia la vera discesa, in un terreno piuttosto irregolare e scivoloso. Qui abbiamo avuto bisogno di tanta attenzione e tanta pazienza, impiegando diverso tempo a percorrerli con l’obiettivo di non farci male. Perché i piedi si sentono tutti a quel punto del cammino, la testa ti vede già con le gambe a mollo nel mare, ma la strada non è finita ed è difficile.
Una parte è esposta e permette di vedere Pomonte all’orizzonte, con il mare tra le montagne, mentre la seconda parte si addentra in una zona boschiva. Si arriva poi ad un ciottolato che in 500 m ti permette di raggiungere Pomonte, e camminare sull’asfalto diventa improvvisamente piacevole! Anche questo Cammino è giunto al terminale ma, ancora con le vesciche ai piedi, stiamo già sognando il prossimo (accettiamo consigli su cammini senza dislivello).