Diari
26 Mag 2025

Il terzo passo di Adriano: il suo Cammino dell’Intrepido Larth

Anche se solo due giorni, sono stati intensi e ricchi di meraviglie, un'avventura indimenticabile attraverso il Cammino dell'Intrepido Larth.

Nel nuovo racconto di cammino di Adriano, sarai con lui nel percorrere – passo dopo passo – il suggestivo Cammino dell’Intrepido Larth, un anello di 60 km che unisce arte, natura e spiritualità tra Orvieto, Bolsena e Civita di Bagnoregio. Attraverso tre tappe dense di emozioni, incontri e scorci indimenticabili, Adriano – insieme a Maddalena e Benedetta – ci condivide un weekend di cammino vissuto con leggerezza, entusiasmo e meraviglia. Un diario che è molto più di un resoconto: è un invito a rallentare, ad ascoltare i propri passi e a riscoprire territori carichi di storia e bellezza. Tra antiche vie, ciliegi in fiore, birre artigianali, salite al sole e risate di gruppo, il Cammino dell’Intrepido Larth si trasforma in un’esperienza indimenticabile da vivere… o da leggere a cuore aperto. Partiamo insieme in questo viaggio con Adriano!

Tappa 00: La partenza

Il weekend libero, la tanta voglia di camminare… ed ecco che spunta l’idea di percorrere il Cammino dell’Intrepido Larth, un anello di 60 km artistico e naturalistico che parte da Orvieto, raggiunge Bolsena, attraversa Civita di Bagnoregio su sentieri e stradine secondarie, tra le tante meraviglie del territorio. Il cammino è suddiviso in 3 tappe:

  • Prima tappa: ORVIETO – BOLSENA
    Il sentiero del Miracolo Eucaristico
  • Seconda tappa: BOLSENA – CIVITA DI BAGNOREGIO
    Dal Miracolo di Bolsena alla meraviglia di Civita
  • Terza tappa: CIVITA DI BAGNOREGIO – ORVIETO
    Da San Bonaventura a Luca Signorelli

Si parte con la creazione del piccolo gruppo di “intrepidi”, composto dal sottoscritto, Maddalena (@vivi.fuori), con cui condivido il terzo cammino, e Benedetta (@benedetta_sens), solare amica viterbese. Trovato il weekend libero (lo faremo in due giorni), arriva il fatidico giorno della partenza. Passo a prendere Benedetta e via, direzione stazione di Orvieto per attendere Maddalena, in viaggio in treno da Firenze. Saluti e presentazioni, e siamo pronti per la funicolare verso il borgo. Ah no, la funicolare è in manutenzione!

Le compagne di viaggio di Adriano: Benedetta e Maddalena

Ricordate Maddalena? Ci ha raccontato la sua esperienza lungo la Via dei Tusci e il Cammino dei Tre villaggi!

Bene, allora prendiamo l’autobus per Orvieto. Una volta arrivati alla porta del paese, cominciamo a girovagare. Naturalmente, tappa al forno! Poi camminiamo per le viuzze in direzione del Duomo e del Museo Etrusco Claudio Faina, per ritirare la nostra credenziale. Ci concediamo un caffè “stellato” (per il prezzo) con vista sul Duomo e, dopo vari tentativi piuttosto disastrosi di immortalare la partenza con l’aiuto di alcuni turisti, siamo pronti per il cammino e per questa nuova avventura.

Anche tu hai voglia di condividere la tua esperienza di cammino con la nostra community? Inviaci una mail a info@camminiditalia.org e ti invieremo tutte le informazioni necessarie per raccontare la tua avventura. Se preferisci, puoi anche unirti alla nostra Community su Facebook e condividere direttamente il tuo racconto lì.

E se vuoi essere sicuro di non perderti durante il tuo percorso, ricorda di scaricare l’app di Cammini d’Italia prima di partire! Con essa avrai a disposizione tutte le tracce gpx di molti cammini italiani e potrai navigare facilmente, anche offline. Scopri di più a questo link!

Tappa 01: Orvieto – Bolsena

21 km

Il nostro Cammino dell’Intrepido Larth inizia attraversando Orvieto, per poi scendere a valle, fino all’inizio di una bella salita. Ma prima, sosta tecnica: timbro e, sbirciando nel bar, vedo dei bei muffin alle carote. La gola mi chiama e cedo (tra l’altro, buonissimi!). Cominciamo l’ascesa sotto un bel sole, e l’estate imminente si fa sentire. Fortunatamente, arriviamo in mezzo al bosco, tra antichi sentieri, fino al cospetto del Sasso Tagliato (un grosso masso che, secondo la tradizione, si aprì al passaggio della processione che recava a Orvieto il Sacro Corporale del miracolo del Corpus Domini, avvenuto a Bolsena).

In cammino!

Varcato il passaggio, carrarecce e natura ci accompagnano fino a Sugano, una piccola frazione di Orvieto, resa molto gradevole dai cittadini con opere e fiori. Timbriamo il nostro passaggio nel piccolo bar del paese, ci rinfreschiamo alla gradita fontanella e, dopo aver girovagato per le vie, siamo pronti ad affrontare i nuovi saliscendi. Passiamo davanti al bellissimo Castello di San Quirico e finalmente siamo in vetta (quasi). Ora solo pochi km ci separano dalla più bella delle soste che potevamo desiderare.

Grazie alla disponibilità di Ilenia e del suo compagno, veniamo accolti al piccolo birrificio BirrAlfina per la nostra sosta pranzo. Troviamo un tavolo apparecchiato per noi, all’ombra, con un gradevole venticello e le varie birre da loro create con tanta passione lì a guardarci. Da brividi! Il relax a questo punto sfiora i massimi livelli. Dopo aver mangiato e assaggiato alcuni tipi di birra, e fatto delle piacevoli chiacchiere con loro, ci facciamo coraggio (devo dirvi quanto è stata dura rialzarci?) e torniamo in cammino.

Ma la birra fa davvero bene durante un trekking? Ne abbiamo parlato qui!

Salutato questo realistico miraggio, ripartiamo lungo campagne e prati coltivati, tra varie degustazioni di ciliegie e visciole, direzione Bolsena. Le soste e i sorrisi non mancano, e così, tra esplorazioni, campi e balle di fieno, arriviamo su una collinetta da cui faccio scorgere il lago alle mie due compagne. Riprendiamo a scendere, e l’asfalto ci guida per questi ultimi km a Bolsena.

Entriamo nel borgo, timbriamo la credenziale presso l’artigiano della Battilarda, tra le sue splendide creazioni in legno, e continuiamo a girovagare. Si è fatta una certa ora, dovremmo fare spesa e incamminarci verso il nostro alloggio, che dista altri 4 km (scelta fatta per non gravare ulteriormente sui 30 km che ci aspettavano il giorno successivo). Alla fine, optiamo per una semplice ma soddisfacente cenetta tra le vie di Bolsena. Ora, con le energie in corpo, via per l’ultimo sprint! Con le ultime luci del sole, le prime della luna e un finale con le torce, arriviamo così al nostro alloggio: finalmente relax e con vista.

Affaccio sul lago al termine della prima tappa

Tappa 02: Bolsena – Civita di Bagnoregio

18 km

Il risveglio ci regala una splendida vista sul lago di Bolsena. Colazione, ultimi preparativi e via, pronti per il nostro secondo giorno di cammino. Dopo la deviazione per il nostro pernottamento, torniamo a calpestare la Via Francigena, con il lago e i vigneti che ci accompagnano all’interno del Parco di Turona, fino a un bivio nel bosco dove la salutiamo e cominciamo a risalire. Una volta in cima, strade bianche ci mostrano meravigliosi campi di papaveri e verdi prati.

Campi di papaveri lungo il percorso

Le ciliegie continuano a tentarci… e noi cediamo! Così, tra sentieri e asfalto, facciamo il nostro ingresso a Bagnoregio, dove ci rilassiamo in un grazioso bar, timbriamo la credenziale e ripartiamo verso Civita, l’antico borgo. Arriviamo alla panoramica sulla valle dei Calanchi, qualche scatto di rito, scendiamo verso il ponte e giù per la valle. Ahimè, la fiorente ma discutibile gestione non permette il passaggio gratuito ai pellegrini (e comunque ci siamo stati qualche mese prima).

Ponte su Civita di Bagnoregio

Tappa 03: Civita di Bagnoregio – Orvieto

18 km

A noi spetta di chiudere il cammino, e una volta scesi ci aspetta una bella salita sotto il sole delle ore più calde. Fortuna che la vista sui calanchi aiuta a distrarci dalla fatica. Una volta a Lubriano, pausa pranzo con vista. All’ombra del parco e del profumo dei tigli in fiore, ci concediamo panino e birra (almeno io), e subito dopo ci trasferiamo sulle sedie del bar per un caffè, rimediando il timbro del nostro passaggio e un po’ di relax che ci voleva proprio — anche perché da lì in poi non avremmo trovato molto.

Dopo aver riempito le nostre borracce, strade bianche e campi ci attendevano. Alcuni tratti potrebbero risultare un po’ fastidiosi, ma l’armonia del gruppetto ci trascina alla grande fino a Canale Nuovo, dove abbiamo la fortuna di trovare il circolo della piccola frazione aperto. Ci regaliamo un’altra piacevole sosta, tra i racconti degli “anziani”, una mostra fotografica all’interno e un tè fresco.

Arriva l’ora di ripartire per gli ultimi 8 km circa che ci separano da Orvieto, e mentre pensavamo all’arrivo e a cosa fare, arriva la notizia a Maddalena dello sciopero dei treni. Panico! L’ultimo treno garantito è veramente a corto sui nostri tempi. Ricominciamo a scendere, ed ecco che appare il Duomo in lontananza tra gli alberi.

Il duomo di Orvieto tra gli alberi

Arriviamo al Convento dei Cappuccini di San Crispino, purtroppo per un veloce passaggio, e via verso l’acquedotto e la risalita per Orvieto. Il sole non dà tregua, e per guadagnare tempo camminiamo sulle scale mobili. Arriviamo così in città, tra le migliaia di visitatori (c’è la Festa del Corpus Domini e il Corteo Storico), e una volta in piazza troviamo il museo chiuso per il nostro attestato (torneremo a ritirarlo e per goderci un po’ Orvieto).

Con questa promessa, purtroppo dobbiamo attraversare velocemente la piazza in festa, fino alla funicolare — questa volta in funzione — scendere in stazione e aspettare 5 minuti quell’ultimo treno per Yuma… ah no, per Firenze di Maddalena. Un abbraccio… e ai prossimi passi insieme.

Anche se solo due giorni, sono stati intensi e ricchi di meraviglie. Un’avventura indimenticabile attraverso il Cammino dell’Intrepido Larth, e percorrerlo in compagnia rende ogni passo ancora più speciale, trasformando un weekend di cammino in un prezioso ricordo.

Articolo di
Adriano Ianiro

Adriano 🍀
🍀 Natura 🍁
📷 Fotografia 🌲
👣 Trekking 🐾