Il solstizio d’inverno è alle spalle, e il sole ha ricominciato a risalire sull’orizzonte, nel suo cammino quotidiano. Lo so che c’è ancora molto tempo prima della bella stagione, ma i preparativi per un anno da vivere in cammino cominciano ora, magari con i saldi di fine stagione. L’equipaggiamento tecnico di qualità, infatti ha costi elevati, e dotarsi di tutto l’abbigliamento indispensabile per intraprendere un viaggio a piedi è davvero un piccolo investimento. Ogni capo va valutato con cura, e dovrà durare a lungo.

ATTREZZATURA PERFETTA IN CAMMINO

1. ZAINO

Partiamo subito dal pezzo forte, quello che deve adattarsi come un guanto alla nostra schiena. Non è consentito risparmiare: la nostra casa viaggiante deve essere robusta e durevole, specifica per il tipo di esperienza che vogliamo fare, proporzionata al nostro fisico. Decidiamo che ci serve uno zaino per un viaggio itinerante, ma non in autosufficienza, cioè uno zaino che non prevede di portare sacco a pelo o tenda. Uno zaino normale, insomma, per affrontare un itinerario dotato di ricettività come la Via Francigena o il Cammino Materano.

Uomo o donna?

Perché la struttura dello zaino cambia a seconda del genere. E poi contano peso e altezza. Valutate tutte le varianti, lo zaino ideale per un viaggio itinerante di più giorni va dai 45 litri, come capienza, per una donna, ai 55 litri per un uomo. Zaini più piccoli vanno bene per le gite in giornata: se è vero che più lo zaino è capace, più è forte la tentazione di riempirlo, è anche vero che uno zaino troppo piccolo rischia di non contenere tutto e di risultare scomodo da portare. Naturalmente uno zaino va provato e regolato possibilmente con l’aiuto del negoziante. La spesa si aggira tra i 150 e i 200 €, a seconda della dimensione e della casa produttrice.

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Leggi anche: 10 cose da sapere prima di scegliere lo zaino per un cammino

2. SCARPE

Anche per la calzatura non è bene risparmiare. Dalla salute del piede dipende la buona riuscita del viaggio. E i nostri piedi hanno forme del tutto diverse, tanto che non sempre una buona scarpa si rivela adatta a ogni piede. Occorre provare molti modelli, di diverse case produttrici, facendosi consigliare da un negoziante esperto. Trovato uno che ben si adatta, prevediamo sempre almeno un numero in più, o almeno quanto basta a sentire le dita del piede libere di muoversi a scarpa allacciata, e soprattutto lontane dalla punta.

Il dilemma è sempre lo stesso: scarpa bassa o scarpa alta? Per terreni montani, ma anche per quei sentieri lungo coste rocciose, la scarpa alta è sempre da preferirsi, a maggior ragione se si cammina dall’autunno alla primavera, con pioggia e fango, che non tarderanno a entrare in una calzatura bassa. E poi una scarpa alta protegge la caviglia da traumi e anche dall’usura a cui si va incontro con gli anni, soprattutto se si porta uno zaino pesante.

Altro dilemma: cordura o pellame? Le calzature in vero cuoio hanno un vantaggio: sono decisamente più durevoli, oltre che belle. Tuttavia una buona scarpa in cordura risulta in genere più leggera. Quindi, soprattutto se si cammina al Sud, può essere una scelta sensata, visto anche il maggior costo del pellame. Entrambi i materiali andranno regolarmente trattati, con grasso (il cuoio) o con uno spray impermeabilizzante, per ritardare, per quanto possibile, l’ingresso dell’acqua quando piove.

Bisogna prevedere una spesa di circa 200 € per una scarpa di qualità, non poco, ma la calzatura è “la base”, il discrimine tra un viaggio spensierato e una penitenza.

3. CALZE TECNICHE

Non è meno importante ciò che sta tra la pelle e la scarpa, proprio per evitare le fastidiose e – talvolta – invalidanti vesciche. In commercio ci sono calze tecniche specifiche per l’escursionismo. Sono indispensabili: hanno ispessimenti studiati per proteggere le zone più vulnerabili (punte, pianta e tallone). Il materiale migliore resta la lana della varietà “merinos”, una pecora di origine spagnola, ma allevata in Australia e Nuova Zelanda, che produce un vello particolarmente morbido e dalla fibra molto lunga. Con questa lana, che è la più pregiata, si ottengono filati finissimi, resistenti e con eccellenti qualità traspiranti. Una calza di lana, anche in estate, garantirà il piede asciutto e ben protetto.

Il costo è elevato (dai 25 ai 30 €, a seconda del modello, lungo o corto, estivo o invernale), ma il comfort è assicurato, tanto che difficilmente ce ne separeremo nella vita di tutti i giorni.

4. BIANCHERIA

Premesso che mutande e reggiseni normali (evitando magari pizzi e ferretti, che risultano scomodi oltre che fuori luogo) vanno benissimo per camminare, le migliori case produttrici hanno lanciato sul mercato anche linee specifiche per camminare, studiate per avere il massimo della comodità e libertà dei movimenti. Per quanto riguarda questi capi, però, possiamo tranquillamente usare quello che abbiamo nei cassetti di casa.

Un capo che, invece, può fare la differenza tra battere i denti ed essere caldi e asciutti è la maglia termica. Disponibile in vari modelli, a manica lunga, con mezze maniche, smanicata e a canotta per l’estate. I materiali sono filati sintetici specifici, molto performanti: si asciugano velocemente, assorbono il sudore convogliandolo all’esterno. Il comfort maggiore si ha, ancora una volta, con la lana, adatta sia all’inverno, sia all’estate. Esistono anche termiche per le gambe, sia lunghe, sia a metà polpaccio, utili soprattutto per l’alta montagna, ma per un normale viaggio a piedi a quote medie, non sono indispensabili, nemmeno in pieno inverno.

Una buona maglia termica, che è il capo base, da mettere a diretto contatto con la pelle, e con cui cammineremo, può costare da 30 a oltre 100 € per i materiali di maggior qualità.

5.PANTALONI

Devono essere robusti, ma confortevoli. Il materiale è in genere il cordura, un tessuto sintetico, di norma anche elasticizzato. La caratteristica di un buon pantalone è la presenza di molte tasche e, in alcuni modelli, di poter essere trasformati in pantaloni corti (una zip separa la parte inferiore). I modelli estivi sono molto leggeri, perché la gamba, in costante movimento, non patisce il freddo.

Molti mettono nello zaino anche sovrapantaloni impermeabili, per timore della pioggia, però è davvero un peso inutile (sono capi in genere da scialpinismo, da sovrapporre alla mutanda lunga termica). I materiali odierni hanno la caratteristica di asciugarsi molto velocemente, solo con il calore del corpo. La spesa da sostenere può variare da 60 a oltre 100€, per i modelli invernali. La buona notizia è che ne basta un paio, con cui si camminerà tutti i giorni. Per la sera, il ricambio potrà essere una morbida e comoda tuta, assai più economica.

6. GIACCA

Questo è un altro capo su cui non conviene tirare al risparmio, perché quando piove, una buona giacca e vento fa la differenza tra arrivare a fine tappa bagnati fino alle mutande, e arrivarci in condizioni presentabili. Premesso che nessuna giacca per il cammino è davvero impermeabile, la sfida è sempre rimanere asciutti il più a lungo possibile. Sono tre i livelli di copertura al di sopra della maglia termica:

  • PILE.: questo è il capo che si indossa nelle soste e a fine tappa. Fabbricato con un tessuto a maglia sintetico, soffice e caldo, non protegge però dal vento.
  • ANTIVENTO: questa giacca leggera – come dice il nome – resiste invece molto bene al vento, ed è a volte anche abbastanza traspirante. Si mette sopra la termica per il cammino, se fa freddo, assicurando una buona protezione senza far sudare troppo.
  • GIACCA A VENTO O GUSCIO: i modelli sono moltissimi, da quelli invernali più pesanti alle leggerissime estive. Sempre sono dotate di cappuccio, zip termosaldate e gommate, tasche interne protette. Non hanno mai imbottitura. La massima protezione si ha, infatti, sovrapponendo “a cipolla” almeno due o tutti e tre questi capi.

La spesa è rilevante, si va dai circa 150 € per un antivento senza troppe pretese, a una giacca tecnica da alta montagna che talvolta supera i 500 €. Una via di mezzo, per esperienze non troppo estreme, è la scelta giusta.

7. GUANTI E BERRETTO

Anche in estate sono capi che possono essere utilissimi in caso di brutto tempo. Oggi esistono comodissimi e leggeri guanti di pile o di lana merinos. Sui berretti possiamo anche sbizzarrirci, per forme, colori e materiali, ma anche qui prevalgono il pile e la lana per l’inverno. Per l’estate esistono cappelli a tesa larga che schermano ottimamente i raggi solari e proteggono anche dalla pioggia.

Spesa molto variabile, questa, a seconda del prodotto. Se si vuole risparmiare, dai 15 ai 30 € per un cappello o un berretto. Fino a 50 € per modelli sofisticati (anche fatti a mano). Si spendono dai 10 ai 15 € per un guanto di pile, fino ai 40 € per la lana merinos.

Per saperne di più, la nostra Guida al primo Cammino, la guida ufficiale di Cammini d’Italia, vi acompagna, passo dopo passo, nella scelta ragionata di tutto quello che serve per mettersi in viaggio.

Roberta Ferraris

ROBERTA FERRARIS

Nata in vista del Monte Rosa, ha mosso i primi passi saltando di sasso in sasso lungo le sponde del fiume Sesia.
I suoi studi sono stati intensi ma irregolari, tra Italia e Stati Uniti. Ha fatto lunghi viaggi a piedi soprattutto in Italia.
Grazie alla conoscenza capillare del territorio collabora dal 1994 per vari editori e con Touring Editore dal 1999. È autrice di numerose guide turistiche ed escursionistiche e di racconti di viaggio.
Ha scritto anche di cucina e di stili di vita sostenibili. Contribuisce ai suoi lavori editoriali anche con foto e illustrazioni botaniche. Dal 2014 è guida ambientale escursionistica della Regione Piemonte e accompagna gruppi in prevalenza stranieri, a conoscere luoghi e cultura del nostro paese. Vive in Alta Langa, in una cascina isolata in collina.

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